Vertiv è un fornitore globale specializzato nella progettazione, produzione e assistenza delle infrastrutture critiche per data center, reti di comunicazione e ambienti commerciali e industriali. Attraverso un ampio portfolio di soluzioni e servizi per l’alimentazione, il raffreddamento e l’infrastruttura IT che si estende dal cloud all’edge, Vertiv coniuga hardware, software, analisi e servizi per consentire alle applicazioni di funzionare in modo continuo e ottimizzato, con un occhio orientato alla costante ricerca di soluzioni più efficienti per rispondere alle continue necessità dei clienti, con particolare attenzione ai temi di contenimento dei consumi energetici e alle applicazioni che assicurano il controllo ottimale delle infrastrutture anche da remoto. L’azienda fattura 6,9 miliardi di dollari a livello globale e conta oltre 27.000 dipendenti per supportare più di 130 paesi in tutto il mondo.
L’intervista ad Andrea Faeti, Sales Enterprise Account Director per l’Italia di Vertiv circa la partecipazione dell’azienda al Mediterranean Data Center Meeting a SBL24.
Quale ruolo giocano i Data Center nel contesto degli edifici intelligenti e delle smart city ?
I data center sono strutture dedicate alla ricezione, elaborazione, analisi, trasmissione e memorizzazione di dati trasformando questi ultimi in informazioni utili per lo sviluppo del business delle imprese. Questo processo avviene attraverso l’utilizzo di risorse hardware fornite dai produttori di server. I server sono il “building block” insieme a router, unità di storage, etc, per la sussistenza del cloud. Spesso, il cloud viene percepito come qualcosa di astratto, remoto e indefinito ma, in realtà il cloud rappresenta la virtualizzazione di numerosi spazi fisici interconnessi tramite vasti network di comunicazione, sia terrestri che sottomarini. Questi network facilitano l’interconnessione globale di un’ampia varietà di reti private e pubbliche. Il cloud è costituito da milioni di server e componenti di rete ospitati all’interno di migliaia di data centers.
Inoltre, sappiamo bene che l’era digitale sta vivendo una nuova fase di progressi tecnologici e una conseguente domanda, senza precedenti, di elaborazione e archiviazione dati. In questo scenario, i data center svolgono un ruolo fondamentale come fulcro nevralgico dei nostri ambienti interconnessi e, per rispondere alle richieste di hyperscaler e delle imprese, queste server farm stanno affrontando una trasformazione verso l’ottimizzazione di efficienza e adattabilità, sia nelle fasi di progettazione che nel loro funzionamento. Senza dimenticare poi che i data center hanno assunto un ruolo importante con la significativa crescita dell’high performance computing e dell’intelligenza artificiale, applicazioni che hanno un significato impatto sulle infrastrutture.
I data center sono diventati il cuore pulsante dell’economia digitale del Paese, sostenendo una vasta gamma di servizi e attività, dalla gestione dei dati aziendali al supporto delle infrastrutture cloud. La loro importanza strategica è evidente nell’accelerato processo di digitalizzazione, che ha colpito tutti i settori, dall’industria alla sanità, dalla finanza alla pubblica amministrazione.
Ruolo primario dei datacenter è quello di ospitare fisicamente i server e gli altri apparati IT, di garantire la loro sicurezza fisica ed assicurarne la continuità operativa garantendo la continuità assoluta dell’alimentazione elettrica ed un efficente smaltimento del calore generato dagli apparati.
Le tecnologie di raffreddamento, in particolare, hanno subito notevoli miglioramenti, passando da sistemi tradizionali a soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico, come il freecooling esteso grazie all’incremento delle temperature ammesse sino al raffreddamento a liquido “direct to chip”. Questi progressi non solo riducono l’impatto ambientale ma consentono anche di ottimizzare i costi operativi a lungo termine, rendendo i data center più sostenibili e convenienti.
Un’evoluzione rilevante nel campo dei data center per gli edifici intelligenti e le smart city è anche l’adozione delle strutture modulari, una tendenza in crescita anche nel nostro Paese. Questi data center modulari, completi di tutti gli elementi costituenti, inclusa la cabina di trasformazione MT-BT, vengono allestiti e completati in fabbrica. Dopo essere stati testati al 100% del carico per verificare tutte le funzionalità e correggere eventuali errori, vengono disassemblati e trasportati al sito definitivo per essere riassemblati, riducendo significativamente i tempi di realizzazione.
In questo contesto la progettazione di dettaglio ex-ante è cruciale perché consente di evitare costi e ritardi imprevisti nella realizzazione dei data center. Questa fase dovrebbe comprendere l’analisi delle esigenze specifiche del cliente, la scelta delle tecnologie di raffreddamento più adatte e la pianificazione di una struttura scalabile per affrontare le future esigenze sempre più critiche anche in virtù dei picchi di temperatura, mai esperiti prima, che si verificano nel periodo estivo.
Lo stato dell’arte del contesto italiano in chiave Data Center e quali sono le prospettive future e le opportunità:
Oggi un data center dedicato ai servizi di colocation o all’uso degli hyperscaler può ospitare decine di migliaia di server destinati ai servizi sopramenzionati. Considerando che oggi la realizzazione di data center con una capacità di 40-60 e più MW non è più considerata una prospettiva futuristica, anche nel nostro Paese, si comprende l’ampiezza e la concretezza di questa infrastruttura tecnologica.
Ottimizzare il raffreddamento e i consumi energetici dei data center diventa quindi fondamentale per consentire alle imprese, sia pubbliche che private, di beneficiare a pieno della trasformazione digitale basata sulle nuove tecnologie. Da tempo i data center non sono più solo sinonimo di archiviazione dati ma sono vitali per l’erogazione di servizi di cui tutti facciamo uso. Sono diventati la spina dorsale del cloud computing e il cuore pulsante delle applicazioni di Intelligenza Artificiale generativa e dei Large Language Model: una vera e propria rivoluzione digitale in cui Vertiv gioca un ruolo fondamentale in quanto ha sviluppato una serie di prodotti per il thermal management che rispondono concretamente alle esigenze attuali e future di efficientamento energetico, scalabilità e alta densità di calore da smaltire e recuperare.Fino a oggi la tecnologia principe impiegata per raffreddare i data center è stata quella dell’aria, che rappresenta ancora la grande maggioranza del mercato rispetto al raffreddamento a liquido, il quale attualmente ricopre una fascia relativamente piccola, ma sulla quale vediamo grandissime potenzialità. Il liquid cooling, infatti, è in grado di fare fronte ai due temi principali di attualità: raffreddare in maniera ottimale i chip ad altissime prestazioni come l’Intel Gaudi3 AI (il cui lancio è previsto nei prossimi mesi e per il quale Vertiv e Intel hanno annunciato un accordo di collaborazione) e ottenere un’efficienza energetica nelle applicazioni HPC (High Performance Computing) che è irraggiungibile con le tecnologie tradizionali. A certi livelli la densità diventa un elemento critico per la tecnologia di raffreddamento ad aria, perché sarebbe teoricamente necessario far muovere velocemente grandi volumi di aria molto fredda, con un impatto energetico altissimo e un’efficacia non ottimale. Vertiv ha sviluppato soluzioni di ultima generazione, implementabili anche in strutture già esistenti, che scalano a seconda della densità di calore da smaltire. Si va da soluzioni ad aria fino a soluzioni di liquid cooling. I sistemi Vertiv™ Liebert® DCD, ad esempio, sono scambiatori di calore aria-acqua integrati nel rack in grado di smaltire carichi di calore fino a 50 kW per singolo rack. Le unità Vertiv™ Liebert® XDU consentono di smaltire densità di calore ancora più elevate, fino a 100KW ed oltre per singolo rack, perché portano il liquido refrigerante direttamente ai chip. Il raffreddamento a liquido costituisce la tecnologia abilitante per l’aumento della potenza di elaborazione necessaria per le applicazioni AI e per i sistemi HPC.
Infine, l’ecosistema dei data center non si limita alla tecnologia, ma richiede anche una solida rete di competenze umane. Le aziende devono investire nella formazione e nella qualificazione del personale per garantire che sia in grado di gestire in modo efficiente e sicuro le complesse infrastrutture. La presenza di personale tecnico qualificato ed in grado di intervenire H24 risulta fondamentale per la continuità del servizio ed il mantenimento dell’efficienza dell’impianto stesso.
In conclusione, grazie alle soluzioni a basso impatto ambientale e High Density Cooling, Vertiv soddisfa già oggi i requisiti applicativi e normativi dei prossimi 10 anni ed è pronta a vincere le nuove sfide legate a Intelligenza Artificiale e HPC.